Vieni a scoprire una delle gemme più rare al mondo.
Per una settimana ospitiamo le Tanzaniti più belle di tre case di gioielleria italiane.
La TANZANITE è una gemma scoperta all’inizio del 1967 e fu la maison Tiffany ad attribuirle il nome in onore del paese in cui fu scoperta.
Si tratta di una pietra molto rara infatti l’unico giacimento esistente si trova nel Nord della Tanzania.
È considerata a tutti gli effetti la scoperta gemmologica del XX secolo.
Questa stupenda pietra dal cangiante color blu è divenuta molto rapidamente una delle pietre più ricercate ed apprezzate dei nostri tempi.
La Tanzanite cambia colore in base a come viene colpita dalla luce e ogni suo cristallo presenta tre tonalità differenti: rosso violaceo, blu e bruno giallo verdino.
Quando il minerale viene riscaldato diventa blu intenso, viola o porpora e una volta tagliata e lucidata, la Tanzanite assume un colore ipnotizzante unico al mondo che spazia dai violetti elettrici agli azzurri vibranti, sino ad arrivare all’indaco intenso.
Cos’è la Tanzanite
La Tanzanite è una varietà blu dello Zoisite, ossia un minerale che fa parte della famiglia dell’epidoto. Si costituisce pertanto di alluminio e calcio e si sviluppa in particolarissimi cristalli prismatici.
La zoisite fu scoperta da Simon Prešern nel 1805 nei Monti della Saualpe, in Austria.
Fu poi il minerologo sloveno Sigmund Zois a riconoscere che si trattava di un nuovo minerale fino ad allora sconosciuto.
Nel 1967, dunque un secolo e mezzo dopo la sua scoperta, fu identificata una particolare e meravigliosa varietà che venne chiamata Tanzanite in onore al suo luogo d’origine.
Questa stupenda pietra dal cangiante color blu fu scoperta infatti nella Tanzania settentrionale e tuttora la si ritrova esclusivamente nella suddetta zona.
Molto rapidamente è divenuta una delle pietre più ricercate ed apprezzate dei nostri tempi.
Una delle gemme più rare al mondo
La Tanzanite proviene da un unico giacimento nel mondo, che occupa a malapena 20 chilometri quadrati, situato in una piccola area nelle colline Merelani, vicino alla base del monte Kilimanjaro e alla città di Arusha.
L’ambiente geologico della Tanzania, impossibile da ritrovare in altro luogo, offre le condizioni ideali per il processo di formazione del minerale considerato straordinario.
La tanzanite è diventata una delle pietre più preziose e desiderate, descritta come un “fenomeno geologico”, è 1000 volte più rara dei diamanti.
Le condizioni che hanno creato la tanzanite ai piedi del Kilimanjaro sono ritenute così uniche, che i geologi ritengono che le possibilità di trovare altri giacimenti nel mondo siano solo una su un milione.
La Tanzanite e Tiffany
Fu la maison Tiffany, in particolare il vicepresidente Henry Platt, ad attribuirle il nome Tanzanite, in onore dello Stato in cui era stata scoperta e perché si pensava che il nome “tanzanite” avrebbe stimolato l’interesse dei clienti e sarebbe stato più facile commercializzarlo.
Prima del nome definitivo si scartò l’ipotesi di conferirle il nome commerciale di Zoisite blu, esso suonava troppo simile al termine inglese suicidio (suicide).
Vennero inoltre proposti molti nomi come Zaffiro del monte Meru, zoisite-zaffiro e zaffiro-zoisite, poiché in un primo momento i primi cristalli estratti furono scambiati per zaffiri.
La maison Tiffany promosse la nuova gemma con una campagna di ottimo rilievo, per cui spese più di un milione di dollari in pochi mesi.
La Tanzanite stregò Tiffany, che la decretò la pietra blu più bella degli ultimi duemila anni e la lanciò con il messaggio che era possibile trovare questa splendida rarità in due soli posti al mondo: la Tanzania e Tiffany.
Cromatismo della tanzanite
La zoisite minerale si presenta naturalmente in una vasta gamma di colori che includono incolore, grigio, giallo, marrone, rosa, verde, blu e viola.
Il nome “tanzanite” viene utilizzato per una varietà di colori di zoisite che varia dal blu al viola bluastro.
La Tanzanite è una gemma tricroica. Questo significa, in sostanza, che ogni suo cristallo presenta tre tonalità differenti, rosso violaceo, blu e bruno verdastro. Si caratterizza inoltre per il pleocroismo, ovvero la proprietà di cambiare colore in base a come viene colpita dalla luce.
La Tanzanite allo stato naturale è spesso di colore viola/marrone, ma quando questa particolare forma di zoisite viene riscaldata diventa blu intenso, viola o porpora e le sue sfumature di tipo bronzeo vengono ridotte al minimo.
Nella norma, però, il colore della Tanzanite è il risultato della fusione dei suoi tre colori tipici, una volta tagliata e lucidata, la tanzanite spazia dai violetti elettrici agli azzurri vibranti, sino ad arrivare all’indaco intenso.
Trattamento della Tanzanite
Il colore blu della tanzanite è causato da piccole quantità di vanadio all’interno della struttura minerale della zoisite. Quando la zoisite contenente vanadio viene riscaldata a una temperatura massima di 600 gradi Celsius per circa 30 minuti, lo stato di ossidazione del vanadio viene modificato e tale modifica provoca o migliora il colore blu.
Il risultato del riscaldamento è legato alle caratteristiche naturali di ogni cristallo e i risultati variano in base all’esemplare. La tonalità più pregiata e meno diffusa della Tanzanite è quella classica, ossia il blu cielo zaffiro.
Il trattamento termico della tanzanite è molto delicato rispetto a quanto viene spesso fatto per gemme come rubini e zaffiri, che possono essere riscaldate a temperature comprese tra 1000 e 1800 gradi Celsius e conservate a tali temperature per giorni o settimane.
Oggi, quasi tutte le gemme vendute come “tanzanite” hanno un colore blu che è stato prodotto o arricchito dal riscaldamento.
Solo una piccola quantità di tanzanite sul mercato ha un colore blu che è stato prodotto naturalmente attraverso il calore del metamorfismo senza alcun trattamento da parte dell’uomo.
Marketing, miti e leggende
La maison Tiffany ha lanciato la Tanzanite fin dal 1969, ma la sua popolarità è cresciuta soprattutto durante gli anni ’80 grazie a buone campagne di marketing realizzate dalle principali società minerarie e da tutta la filiera commerciale della gioielleria.
Come per i diamanti e altre pietre preziose, la Tanzanite ha dovuto acquisire la propria mistica e leggenda.
Le miniere di Tanzanite si trovano in un’area dove vive il popolo Masai che per i suoi peculiari usi e costumi suscita da sempre curiosità, non è stato difficile utilizzarlo per creare miti e tradizioni da vendere all’occidente.
Cercando oggi su internet la Tanzanite sembra infatti strettamente legata al popolo Masai, non c’è sito che non ne faccia cenno, con leggende rieditate e tradizioni spesso completamente inventate.
Viene quindi proposta spesso come pietra di buon augurio da regalare alle nascite, che dona energia e risveglia la spiritualità.
Scoperta
L’attribuzione della scoperta della Tanzanite è stata per molti anni oggetto di controversie.
Nel 1967 il titolo di scopritore della Tanzanite venne attribuito a un certo Manuel D’Souza. Fu accertato successivamente che il vero scopritore fu un abitante del luogo di nome Ndugu Jumanne Ngoma che dopo numerose peripezie, riuscì ad ottenerne il riconoscimento che fu avallato nel 1984 da una certificazione del ministero per le risorse minerarie della Tanzania.
Curiosità
Il più grande cristallo di tanzanite mai scoperto attualmente è di ben 737,81 carati, anche se uno dei più famosi resta il Queen of Kilimanjaro di circa 242 carati.
Questa gemma è oggi inserita in una tiara adornata con 803 tsavoriti e 913 diamanti ed esposta al Gallery of Gold and Gems at the Royal Ontario Museum, a Toronto in Canada.
Nel 2020 Saniniu Laizer, nativo della regione settentionale di Manyara, ha scoperto due pietre di Tanzanite dal peso record di nove e sei chili, vendute al ministero dei Minerali per l’equivalente di oltre tre milioni di euro.
Colore, purezza e trasparenza
Lo standard di purezza della tanzanite è di solito eye-clean (senza inclusioni visibili quando la gemma è esaminata a occhio nudo da una distanza di 15 cm) e può presentare un buon grado di purezza sotto la lente ad ingrandimento.
L’elevata trasparenza e l’assenza di inclusioni accentua i suoi incantevoli colori, che sono il segno distintivo di questa gemma.
Non esiste un metodo universalmente accettato di classificazione del colore della Tanzanite.
Il sistema del GIA attraverso varie scale incrocia 3 caratteristiche: la tinta (blu violastro/viola bluastro), la saturazione (quantità di un colore) e il tono (chiaro/scuro).
Come prendersene cura
La tanzanite deve essere indossata con cura, e la pulizia deve essere effettuata con delicatezza, per evitare spaccature e scheggiature, non deve essere mai pulita con gli ultrasuoni e non deve entrare in contatto con acidi. Non bisogna sottoporre la tanzanite a drastici cambiamenti di temperatura, in quanto potrebbe subire dei danni.
Per una pulizia senza rischi raccomandiamo di utilizzare dell’acqua tiepida, del sapone neutro e di munirsi di uno spazzolino dalle setole morbide.